Anfibi dal mondo
sabato 15 marzo 2008
Ceratophrys specie
Chi è?:
La Ceratophrys è una grossa rana originaria dell'america del sud, diffusa soprattutto in Argentina. Può raggiungere notevoli dimensione; anche 21cm. Essa è caratterizzata da un grosso corpo tondeggiante, zampe corte e robuste che privavo la rana di agilità. Passano la maggioranza del loro tempo infossate nel terreno umido aspettando la preda che uccidono con le potentissime mascelle. Sono scarse nuotatrici ed entrano in acqua solo nel periodo riproduttivo.
La Ceratophrys è attiva prevalentemente di notte.
Comportamento:
La Ceratophrys è una rana molto aggressiva, se disturbata emette forti gracidii simili al latrato di un cane e tenta di mordere l'aggressore. Va maneggiata con cura perchè un esemplare adulto può fare molto male al mal capitato. Ha abitudini fossorie ed è raro che percorra più di 5-6 cm all'anno, . Evitate assolutamente la convivenza con altre specie.
Allevamento:
Il terrario per via delle sue scarse capacità motorie può essere relativamente piccolo anche per un esemplare adulo. Per ogni Ceratophrys può andar bene un terrario di 40cm x 30cm, l'altezza è indifferente; per una coppia almeno 50cm di lunghezza. L'arredamento dovrà essere spartano: prevalentemente pianeggiante con un substrato di torba, qualche sasso e del muschio la renderanno felice. E' inutile arredare il terrario con tronchi o rami, le toglieranno spazio e non verranno mai utilizzati. La zona acquatica dovrà essere poco profonda e dotata di un filtro, infatti, la Ceratophrys defeca nell'acqua in cui si abbevera, per cui devrete tenerla pulita. Piante basse e cespugliose saranno ben gradite dall'animale. Una lampada riscaldante facileterà la digestione . Temperatura ideale 25-27°C
Alimentazione:
La Ceratophrys è un rana molto vorace, da giovane va alimentate a grilli, ma, dopo pochi mesi mangerà già i pinky. Man mano che crescerà bisognerà adattare la preda alla sua taglia, il topolino sarebbe meglio che non superasse, come lunghezza, la metà della rana, ne rallenterebbe la digestione. Potete alimentarla a topi, locuste, carne o pesce; cercando di variare il più possibile. Attenzione a non esagerare con le quantità. L'eccesso di cibo o di temperature del terrario troppo basse posso causare blocco intestinale.
Riproduzione:
In primavera dopo aver mandato l'animale in brumazione ed aver simulato la pioggia artificiale.
sabato 2 febbraio 2008
Osteopilus Septentrionalis
Si riproduce in gran quantità,questo ha portato ad un'infestazione di altre aree del centro America. Il corpo è slanciato, di colore marrone con macchie circolari che possono cambiare colore per via della temperatura e dell'ora del giorno. Questa raganella vive sugli alberi dove caccia una grande quantità di insetti o altri anfibi. Durata della vita 5-10anni.
Comportamento:
L'Osteopilus Septentrionalis è una raganella molto vivace soprattutto nelle ore notturne. Il suo appetito è insaziabile infatti, tende ad avventarsi su tutto ciò che riesce a far entrare in bocca, per cui è sconsigliato far convivere questa rana con altre specie. E' dotata di ghiandole cutanee irritanti per cui consiglio di non maneggiarla a mani nude.
Allevamento:
Il solito terrario composto di torba, muschio, piante e legni andrà benissimo, ricordarsi di umidificare il terrario frequentemente.
La zona acquatica non verrà usata spesso ma durante i periodi caldi in cui il terrario tende ad asciugarsi in fretta è sempre utile.
La temperatura ottimale si aggira intorno ai 25-28 gradi. Umidità circa 80%,per l'illuminazione diurna consiglio neon non molto potenti per non disurbare l'anmale.
Alimentazione:
Grilli, tarme della farina, insetti in genere.
domenica 27 gennaio 2008
Caratterestiche fisiche degli anfibi
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Con il loro corpo snello e la lunga coda, alcuni anfibi, come le salamandre, possono essere scambiati per sauri o altri rettili. Si tratta tuttavia di una somiglianza solo superficiale: esistono numerose differenze anatomiche che permettono di distinguere gli anfibi dai rettili; ad esempio, la pelle nuda e muscosa dei primi, in contrapposizione a quella squamosa e asciutta dei secondi.
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La cute degli anfibi ha una funzione fondamentale per garantire la loro sopravvivenza: in primo luogo li protegge dalla disidratazione, attraverso uno strato più esterno di cheratina; in secondo luogo contribuisce alla respirazione integrando la funzione svolta dai polmoni, che in generale, nelle specie che ne sono dotate, sono poco efficienti: essa è infatti ricca di vasi sanguigni ed è mantenuta umida da apposite ghiandole mucose, in modo da consentire gli scambi gassosi con l’ambiente. Inoltre, è ricca di ghiandole che secernono sostanze irritanti o velenose, utilizzate come deterrenti contro i predatori, e contiene cellule pigmentate che si espandono e si contraggono modificando la colorazione della pelle a scopo mimetico.I denti e la lingua variano per forma da specie a specie e a volte possono essere del tutto assenti. In generale, i denti non hanno funzione masticatoria, ma di presa del cibo; la lingua, che in alcune specie di anuri è fissata al palato anteriormente e non posteriormente, è spesso estroflettibile e viene utilizzata per la cattura di piccole prede come gli insetti.
Spesso gli anfibi dei due sessi differiscono per dimensioni e per colore; inoltre i maschi possono presentare, in più rispetto alla femmina, sacche vocali, il primo dito ingrossato e la pelle rugosa.
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Numerosi apparati (locomotore, digerente, nervoso) dell’anatomia degli anfibi sono simili a quelli dei vertebrati superiori. Lo scheletro è più robusto di quello dei pesci, da cui gli anfibi si sono evoluti, e quindi più adatto a sostenerne il corpo fuori dall’acqua. La muscolatura varia a seconda dei gruppi: negli urodeli, che in acqua si muovono con movimenti flessuosi del corpo, è piuttosto simile a quella dei pesci; negli anuri, invece, è tale da consentire i lunghi salti di cui sono capaci.
Gli apparati della respirazione variano a seconda delle specie e degli ambienti a cui queste sono adattate. Il caso più frequente è quello in cui lo stadio larvale, acquatico, è dotato di branchie e quello adulto di polmoni. In alcuni anfibi, tuttavia, le branchie vengono conservate anche allo stadio adulto, e in altri mancano completamente sia le branchie che i polmoni; in questi ultimi casi, gli scambi gassosi avvengono esclusivamente attraverso la cute. Il cervello degli anfibi è caratteristico, in quanto ha un cervelletto molto ridotto. Il cuore dell’adulto presenta due atri e un ventricolo; è quindi più evoluto di quello dei pesci, che è suddiviso in un solo atrio e un solo ventricolo.
Come i rettili, gli anfibi sono animali a sangue freddo; quindi la loro temperatura corporea varia in funzione di quella ambientale ed è generalmente molto più bassa di quella di uccelli e mammiferi. Dovendo fare affidamento su fonti di calore esterne, nelle regioni fredde gli anfibi passano l’inverno in uno stato di ibernazione . Riproduzione e sviluppo: | | |
La maggior parte degli anfibi si riproduce in acqua o in ambienti molto umidi. Le uova, fragili e gelatinose, vengono solitamente deposte in stagni e acquitrini. Nella maggior parte delle specie esse si schiudono dando origine a larve acquatiche chiamate girini. Questi, dotati di branchie, per trasformarsi in individui adulti vanno incontro a metamorfosi, ossia a importanti modificazioni del corpo, sia esterne che interne. Alcuni anfibi, tuttavia, raggiungono la maturità sessuale allo stadio larvale e non vanno mai incontro a metamorfosi; tale condizione, caratteristica dell’urodelo Ambystoma mexicanum (Axolotl) prende il nome di neotenia.
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Gli anfibi adulti sono carnivori e si nutrono soprattutto di insetti, lumache e vermi; i girini, invece, sono prevalentemente erbivori. Nel corso della metamorfosi da girino ad adulto, quindi, anche l’apparato digerente subisce una profonda trasformazione.
In base a quanto risulta dagli studi paleontologici, gli anfibi si sono evoluti da un gruppo di pesci (i crossopterigi; vedi Celacantiformi) dotati di pinne robuste e lobate, al principio del periodo devoniano. Durante le secche, probabilmente frequenti in questo periodo, tali creature uscivano strisciando dagli stagni prosciugati per respirare l’aria con i rudimentali polmoni di cui erano dotati, o per cercare altre pozze d’acqua in cui stabilirsi. Con il passare del tempo svilupparono quindi una relativa indipendenza dall’acqua.Gli anfibi conobbero un periodo di grande rigoglio durante il Carbonifero, ma molti di essi si erano già estinti quando, nell’era mesozoica, comparvero gli anfibi moderni. Oggi la classe, pur molto diversificata, è quella che fra i vertebrati conta il minor numero di specie. Minacciate principalmente dalla distruzione dei loro habitat da parte dell’uomo, le popolazioni di anfibi continuano a diminuire.
Le tre divisioni nella classe degli anfibi
Chi sono gli anfibi?
All'inizio del Devoniano, circa 370 milioni di anni fa, compaiono sulla terraferma i primi vertebrati terrestri, derivati da un gruppo di pesci ossei, i Crossopterigi. Questi progenitori degli attuali anfibi (dal greco anfi-bios = doppia vita) erano tutt'altro che indipendenti dall'ambiente acquatico, ma sulla terra ferma avevano trovato un ambiente "vergine" da colonizzare.
Le Ere geologiche videro espandere questo strano gruppo di pesci che finì per costituire due gruppi distinti: i Labirintodonti ed i Lepospondili. Mentre i secondi, dopo essersi diversificati ed espansi, finiranno per scomparire nel mesozoico, i Labirintodonti daranno origine a moltissimi gruppi tra cui i Temnospondili (gli antenati degli anfibi attuali) e gli Antracosauri (gli antenati dei rettili, che compariranno nel carbonifero).
Fu proprio nel corso dell'era mesozoica che si originarono i tre ordini attuali degli anfibi:
- Apodi o Gimnofioni (cecilie & co)
- Caudati o Urodeli (salamandre, tritoni & co)
- Anuri o Saltatori (rane, rospi, raganelle & co)
Qui di seguito vi riassumo le caratteristiche salienti dei tre ordini, tenete comunque conto che mi sto rifacendo alla sistematica dei miei tempi (quindi datata) e farete bene ad approfondire queste tematiche su altre fonti, infatti la tendenza attuale è quella di suddividere e frammentare sempre più famiglie, generi e specie... i miracoli della genetica!
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Caudata
Con gli urodeli (circa 360 specie) entriamo nell'immaginario collettivo... chi non ha mai visto, almeno in fotografia, una salamandra? Si tratta comunque di animali schivi di abitudini criptiche e legati ad ambienti "freschi", infatti, a differenza degli apodi e degli anuri, non si rinvengono ai tropici.
Soddisfatte le loro necessità climatiche, questi anfibi hanno saputo sfruttare ogni nicchia ecologica muovendosi a proprio agio sul terreno, tra le foglie degli alberi o nell'oscurità senza fine delle grotte. Notabile poi l'esempio dell'axolotl (girino neotenico dell'Ambistoma mexicanum) che ha deciso di restare "bambino" per tutta la vita!
Inutile descrivervi la loro forma tipica "lucertoloide" ed impossibile fornirvi in poche righe la varietà di forme e colori che caratterizzano questo ordine.
Anura
Senza dubbio il gruppo più rappresentato (circa 3500 specie) e noto. Hanno colonizzato davvero ogni nicchia disponibile sul pianeta compresi i deserti e e la thundra! Nonostante che, nella forma adulta, siano percentualmente i più svincolati dall'ambiente acquatico, gli anuri sono ancora indissolubilmente legati all'acqua per la loro riproduzione, salvo eccezioni molto più rare di quelle riscontrate negli ordini precedenti.
Proprio le larve dei saltatori presentano la nota forma "a girino" che abbiamo visto tutti almeno una volta: queste piccole sfere dotate di coda, e con alimentazione solitamente onnivora, rendono il fenomeno della metamorfosi ancor più marcato rispetto ai congeneri le cui larve sono già simili all'adulto.
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Con circa 170 specie, l'ordine dei Gimnofioni colonizza attualmente soprattutto zone tropicali vivendo nel sottosuolo. Proprio le abitudini fossorie fanno si che questo ordine sia apode; questa caratteristica, unita alla frequente colorazione ad anelli e ad occhi ridotti o atrofizzati, rende questi anfibi simili a dei "grossi lombrichi". Gli apodi sono diffusi in America, Asia ed Africa. Tutti, ad eccezione del genere Typhlonectes che è acquatico anche da adulto, vivono la loro vita perennemente infossati nel sottosuolo.
Le Cecilie hanno un caratteristico organo di senso: un tentacolo che normalmente viene riposto in una apposita scanalatura della mascella, tra occhio e narici. Come avviene nei serpenti l'attività respiratoria è legata al solo polmone destro, mentre il sinistro risulta atrofizzato. Nonostante l'aspetto "viscido" questi anfibi sono gli unici ad essere frequentemente coperti da piccole scaglie, utili a proteggere la pelle durante l'attività di scavo.
Le dimensioni di questi anfibi variano dai
Costriure una zona emersa
In molti negozi si vede negli acquari di tritoni orrendi pezzi di sughero galleggiante a mo di zattera. Non posso vederlo. Per cui ho inventato 2 semplici modi per creare la nostra zona emersa, ora ve li illustrerò per fasi.
Zona emersa fissa:
- Metter in un contenitore per alimenti a tossico una parte di sabbia (che servirà a non farlo galleggiare) e sopra della torba per rane non molto umida.
- Coprire con muschio umido in abbondanza.
- Sistemare sassi e piante a vostro piacimento
- Incastrare nella ghiaia.
- Ricordarsi di facilitarne l’ingresso con rampe e passerelle
Zona emersa mobile:
- Ritagliare un foglio di plastica a mò di spiaggia
- Incollare sotto di essa una lastra di sughero se intendete farla galleggiare altrimenti se intendete incastrarla sulle rocce come faccio io non mettete niente.
- Con il silicone atossico per acquari incollate a vostro piacimento pezzi di sughero per ricreare l'effetto " sponda di fiume lasciando una spazio libero al centro che riempirete di torba e muschio
- Arredare a piacimento e il gioco è fatto!
Hylia Regilla e Cinerea e Arboricola
Chi è?:
Raganella tipica dell'America occidentale(Cinerea), california,e isola di haiti(Regilla) ed Italia(Arboricola,Meridionalis, Intermedia). Questa raganella è caratterizzata da una banda nera o bianca nella cinerea che attraversa gli occhi e il timpani che si estende per tutto il corpo.
La colorazione è estremamente variabile così come la pelle che può essere liscia o rugosa. Numerose chiazze di colore diverso aiutano la raganella nella perfetta mimetizzazione. Lunghezza totale 2-5cm. I maschi hanno la gola pigmentata di grigio e più flaccida.
Comportamento:
Molto vivace, attiva sia di notte che di giorno, riesce a compiere lunghi balzi ed è dotata di grande agilità. Durante il periodo della riproduzione emette forti richiami a mezzogiono e di notte.
Ha vita prevalentemente arboricola ed è raro che scenda a terra.
Allevamento:
Per una coppia un terrario di 40x30x50cm è più che sufficiente, è importante sviluppare il terrario in altezza con numerosi tronchi e lagni su cui possono arrampicarsi. Il substrato sarà di fibra di cocco, terriccio di bosco, muschio etc. Numerose piante possono rendere meno stressante la cattività ed aiutare a mentenere alti i livelli di umidità. La temperatura andrà mantenuta intorno a quelle ambientali, infatti sono rane prevalentemente localizzate in regioni dal clima temperato.
Importante fornire una riserva d'acqua.
Alimentazione:
Grilli medi.
domenica 20 gennaio 2008
Xenophus Laevis
Facilmente riproducibile dopo un periodo di leargo a digiuno a basse temp. (circa 15 gradi) riportate poi gradualmente a temperature ottimali si assisterà all'accoppiamento. Le uova vengono poi attaccate all'arredamento presente sul fondo. Un trucco è quello di ridurre le ore di luce durante la brumazione ed aggiungere una brocca di acqua tiepida duranta la riattivazione delle condizioni standard.
sabato 12 gennaio 2008
Pachytriton Labiatus
I Pachytriton labiatus sono grossi e panciuti tritoni originari delle regioni montuose della Cina. Hanno una lunga coda molto depressa con il caratteristico trattino bianco, il tronco rotondeggiante e sporgenze simili a labbra per raccogliere il cibo sul fondo. Vivono a basse temperature in torrenti sassosi, ogni pachytiton possiede un proprio tratto di fiume in cui cacciare, sono tritoni molto aggressivi e territoriali, se uno invade il territorio dell'altro si scatenano tremende lotte che la maggior parte delle volte si conclude con la morte di uno dei due contendenti. Lunghezza massima 18-20 cm.
Comportamento:
I miei Pachytriton sono molto territoriali indisposti. Si accaniscono contro il pesce pulitore (ne ho trovato uno ucciso nella tana di uno di questi)e tra di loro se sconfinano dal territorio. Uno vive tra le rocce nella parte alta, uno in quelle della parte bassa e il terzo nella grotta che ho costruito per nascondere il filtro. Mesi fa ho provato a farli convivere con i miei cynops ma, è stato impossibile, appena liberati nella vasca i Pachytriton hanno iniziato a morderli per cui ho dovuto cambiare loro posto. Sono prevalentemente acquatici e non escono quasi mai dall'acqua.
Allevamento:
Per via della loro territorialità per tre Pachy ci vorrà almeno una vasca da 60-70 cm perchè appena si ambienteranno sarà impossibile allevarne tanti in un solo acquario. Consiglio infatti di dividere la vasca con pietre per il lungo che delimitino visibilmente i territori; questo aiuterà la convivenza. Sul fondo ghiaia a grana grossa, molte roccie piatte di fiume a formare grotticelle ed una piccola zona emersa sono fondamentali.
In natura i Pachytriton non frequentano fiumi con molte piante per cui limitatevi a due o tre piantine come il java o l'elodea.
Alimentazione:
Chironomus e Camole della farina
venerdì 11 gennaio 2008
Cynops Orientalis e Paramesotriton Chinensis
Chi sono?:
I Cynops Orientalis (cynops: dal graco muso di cane) sono dei simpatici tritoni di piccola taglia, massimo 12cm, originari della Cina. Presentano un corpo rotondeggiante con una coda molto depressa. In natura frequenta acqua stagnanti e melmose, prive di sassi. La colorazione è nera o marrone scura sul dorso e rossa punteggiata di nero sul ventre ( da qui il nome comune di tritone dal ventre di fuoco)
Esistono altre diverse specie di Cynops:
-Cynops pyrrhogaster (giappone)
-Cynops ensicauda
-Cynops cyanurus
-Cynops wolterstoffi…anche se sembra appurato che quest'ultima sia estinta in natura.
Comportamento:
I Cynops sono molto attivi durante tutta la giornata, solitamente di carattere mansueto e di facile adattamento. Non sono molto voraci ma, diventano facilmente anoressici per cui è consigliabile nutrirli con piccole quantità di cibo tutti i giorni.
Allevamento:
Allevabili in un ampio acquario con fondale di ghiaia media, molti rifugi e tante piante acquatiche tra cui java, ceratophillum, elodea ecc. La zona emersa dovrà essere fornita, in quanto escono dall'acqua anche per uccidere i batteri acquatici che a volte possono infestare la delicata pelle, di notte non è raro notarli raggonitolati all'asciutto. Sarà necessario un filtro a bassa potenza perchè i Cynops non amano per niente la corrente.
Temperatura ideale: 18gradi
Alimentazione:
Solitamente Chironomus e Camole. Gli esemplari più giovani preferiscono i primi ma, avvolgendo alcune larve di chironomus intorno a piccole camole impareranno presto a riconoscerne il sapore.
Riproduzione:
Dopo un periodo di letargo a 12 gradi di circa un mese o due in assenza di cibo, siriporterà lentamente la temperatura a livelli ottimali. Il maschio inizierà a cprteggiare la femina la quale depositerà le uova dpo l'accoppiamento sulle piante sommerse.
Il mistero del Cynops terrestre:
Capita spesso che il Cynops appena acquistato si rifiuti di entrare in acqua, questo può essere dovuto allo stress del trasporto, alla temperatura elevata o al semplice non bisogno di immersione(non è periodo). Essendo notoriamente più facile allevare questi tritoni in acqua tutto l'anno, posso consigliare un metodo per "convincerli" ad entrare in acqua.
Lasciare il tritone sul fondo con solo un dito d'acqua, i modo che sia immerso ma che alzando la testa possa respirare con facilità. Nei giorni seguenti alzare il livello di due dita ed aggiungere un piccolo sasso. Continuare ad aumentare il livello in maniera moooolo graduale abituerà il tritone all'acqua alta, aiutandovi nel compito di somministrare il cibo. Se accellererete il presso potreste annegare l'animele. Non abbiate fretta.
martedì 8 gennaio 2008
Pleurodeles Waltl
Il Pleurodeles Waltl o salamandra d'acqua spagnola è un tritone dalle grandi dimensioni, può arrivare fino a 30cm. Diffuso in tutta la penisola iberica e nel Marocco occidentale. Presenta una testa molto depressa, pelle rugosa e 7-9 puntini gialle in corrispondenza delle costole. Il Waltl è totalmente acquatico. per respirare si limita ed aggrapparsi alle piante che emergono in superficie.
Comportamento:
Il Pleurodeles Waltl il tritone più tranquillo di tutti. Poco territoriale può convivere con molte altre specie di tritoni, anche in età adulta. Esso è attivo prevalentemente di notte ma anche durante le ore del giorno. E' insaziabile quindi bisogna stare attenti a non esagerare con le quantità di cibo. Si abitua subito alla presenza dell'uomo, anche in natura è facile trovarlo un riserve idriche artificiali. Imparerà presto a prendere il cibo direttamente dalle vostre mani.
La sottospecie:
In molti negozi di acquri spacciati per Walt vengo venduti I Pleurodeles Poiret totalmente simili ma di dimensioni minori.
Allevamento:
Dato la grande stazza l'acquartio più grande è meglio è. Dovrà essere arredato con ghiaia spessa, questo perchè cercano cibo sul fondo, quindi rischiano di ingerire i piccoli sassi. lLa cosa più importante per ospitare i Waltl è la vegetazione. Dovrete costrire vere e prorpie foreste sommerse, le piante più indicate sono ceratophillum, elodea e muschio di giava, inoltre le piante sono fondamentali per la riproduzione. Aggiungere un filtro per tenere pulita l'acqua.
Alimentazione:
Sono molto voraci e si cibano praticamente di tutto. Io alterno solitamente chironomus congelate con camole della farina vive.
Riproduzione:
Depongono uova da settembre a giugno. Il maschio si mette sotto la femmina la blocca e da il via all'accoppiamento.
Esperienza personale:
Per via della loro faccia buffa e il loro comportamento allegro sono sicuramente una delle mie specie di tritone preferite.
Consigli Generali
La rana è un anfibio ahahahaha.
Non è vero che le rane passano la maggior parte di tempo in acqua amano di più la terra.
E' importante tenerle in luoghi umidi e caldi.
Vaporizzare acqua almeno 3-4 volte al giorno.
Maneggiarle con cura, molte volte una caduta può essere fatale.
Alimenterle senza esagerare almeno 3 volte settimana.
Attenzione che la temperatura non si abbassi troppo c'è il rischio che vadano in bruma, il che è molto difficile da gestire.
Bombina Orientalis e Bombina Variegata
Le due Bombine:
Le Bombine sono delle piccole rane, la prima, diffusa in Oriente: Russia, Cina ecc. la seconda, in tutta l'Europa. Sono strettamente acquatiche, hanno lunghe e potenti zampe palmate, ma non disprezzano certo riposarsi sulla terraferma. Esse hanno la pelle molto rughosa con verruchine che possono rilasciare sostanze urticanti, quindi è preferibile maneggiarle con cura e possibilmente con i guanti. La Bombina è una specie molto sociale quindi è necessario allevarle in gruppo. Il minimo gruppo consigliato è 3-4. Il loro nome comune è Ululone in quanto durante il periodo dell'accoppiamento (da maggio a settembre) emettono forti richiami simili ad ululati.
Comportamento:
Le Bombine sono attive in qualunque ora della giornata ed amano muoversi molto. Durante l'inverno tendono a sostare sulla terra in estate invece, preferiscono l'acqua. Sono davvero molto agili, dovrete fare attenzione ogni volta che aprirete il terrario c'è il rischio che saltino fuori. Attenzione a non molestarle o a spaventarle perchè non disdegnano a spargere in giro la loro sostanza urticante che può provocare arrossamento delle mani e prurito.
La problematica della troppa diffusione nei negozi:
La Bombina è una degli Anuri più belli (certamenti secondi in confronto alle Dentrobates, ma hanno comunque il loro fascino) ed essendo di facile allevamento, sono molto diffuse nei negozi. Una grande richiesta porta ad una grande fornitura in famosi garden o negozi di animali ma si sa che la quantità non vuol dire qualità, infatti molti di queste rane vengono vendute malate, che non mangiano o con altre problematiche. Il tutto porterà alla morte dell'animale in pochi giorni.
Non acquistate Bombine se:
-Hanno la pancia troppo gonfia. (Non vuol dire che mangiano molto ma che probabilmente hanno vermi o parassiti)
-Se hanno scarsa proprensione a nuotare
-Se i colori sono opachi e l'occhi è vitreo
Se non presenta nessuno di questi sintomi fatevi mostrare se mangia, se vi riterrete soddisfatti procedete nell'acquisto.
Come riconoscere le due specie:
-Orientalis: Dorso verde acceso, pancia rossa o arancione.
-Variegata: Dorso marrone, pancia rossa o gialla.
Allevamento:
Allevarle sarà piuttosto semplice. Per prima cosa dividere il terrario con una lastra di vetro, in una parte mettete la solita torba con muschio e corteccia, arredata con molto sughero per creare nascondigli. L'altra parte fondo in ghiaia non troppo fine per evitare blocchi intestinali (durante l'alimentazione può essere ingerita), piantine acquatiche in abbondanza e un filtro che vi aiuterà a tenere limpida e pulita l'acqua.
Alimentazione:
Drosofile o più facilmente tarme della farina.
Esperienza personale:
Le tre bombine che ho mi sono state tutte regalate da amici e parenti. Le allevo in un grande acquario e convivono perfettamente con i miei cynops e i miei waltl.
Purtroppo una è morta poco fa per via del suo acquisto in un posto a cui do scarsa fiducia.
Kassina Senegalensis
La Kassina Senegalensis è una rana diffusa nelle praterie del Senegal. Ama i climi caldi e umidi. Ha grandi occhi con pupilla verticale, zampe brevi ed esili non palmate (questo denota la sua scarsa abilità nel nuoto, moooooolto scarsa, io consiglio di evitare totalmente la zona acquatica tranne nel periodo di riproduzione), ma, con dischi adesivi sulle dite piccoli che non garantiscono una grande presa su arbusti e tronchi. Il colore è solitamente sabbia con tre striscie marroni lungo la schiena, ma, a volte può esssere verdognola o blu scuro. Durante il periodo della riproduzione gonfia la sacca vocale ed emette il tipico verso, che ricorda l'esplodere di una bolla, "buik buik".
Comportamento:
La Kassina è strettamete notturna e ama copiare le abitudini delle Dyscophus, ovvero rimanere nascoste sotto il muschio o nel fango. Di certo però di notte si trasforna. Diventa molto attiva e tende a camminare piuttosto che saltare o arrampicarsi. La Senegalensis è certamente di facile allevamento: rimane di piccole dimensioni, massimo 6cm, è molto vorace e resiste bene ai batteri. L'unica accortezza da riservarle sarà aggiungere una lampada riscaldante a basso voltaggio. Sono pur sempre rane della savana!
Allevamento in terrario:
Un piccolo terrario va benissimo per una coppia, ma non di più di due perchè di notte si muovono molto e hanno bisogno di spazio. Il substrato questa volta sarà diverso dal solito: oltre alla torba, corteccia e muschio dovrete cospargere il terreno con un velo di sabbia o fare una piccola zona sabbiosa. La sabbia renderà più morbido il suolo e la rana ama scavare li piccole buche per nascondersi. Come arredamento va bene di tutto legni, piante, rifugi ecc. perchè per via del suo scarso peso e della sua scarsa abilità nell'arrampicarsi non distruggerà niente! Quindi spaziate con la fantasia! Come già detto una pozza d'acqua andrà aggiunta solo nel periodo riproduttivo.
Alimentazione:
Solitamente si nutre di grilli e tarme della farina
Esperienza personale:
Ho acquistato il mio maschietto di Kassina riconoscibile per il grande sacco vocale) nel mio solito amato negozio di esotici! Ora vive con me da pochi mesi e diciamo che ci stiamo ancora conoscendo...!
domenica 6 gennaio 2008
Phrynohyas Resinifictrix (Amazzonian Milk Frog)
Sapete? Onestamente so poco delle loro abitudini. Vivono nelle foreste del sud america, prevalentemente sugli alberi in quanto specie arboricola. Si sono guadagnate il loro soprannome per via del loro colore bianco latte con striature di nero. In più vi è il caratteristico occhio con sopra una croce nera. Tutto questo la rende una delle specie più affascinanti che io abbia mai allevato.
Comportamento:
Esse sono prevalentemente notturne ma anche di giorno sono molto attive, amano zampettare e saltare da un ramo all'altro del terrario e passare molto tempo appollaiate sulle larghe foglie per riscaldarsi sotto i raggi del riscaldatore. Si cibano però strettamente di notte e mi è capitato pochissime volte di ammirarle durante il pasto; in più sono decisamente fuggitive! Ogni volte che il terrario è aperto salgono fino al bordo in pochi istanti! Di sicuro questa loro propensione alla fuga non si manifesta per via delle scarse condizioni del terrario, ma per via della loro indole attiva e curiosa. Non è raro infatti che si raggruppino su una foglia a fissarmi quando apro il terrario per dar loro il cibo.
I fantastici colori:
Il bianco striato di nero, gli occhi con la croce nera, la pancia e la parte sotto delle zampe blu chiaro! Cosa volete di più???
Allevamento in cattività:
La loro dimensione massima è di 5cm per cui ho deciso di ospitarne tre in un terrario di 40cm x 25cm x 60cm con il solito strato di torba muschio e corteccia, per mantenere alto il tasso di umidita. L'arredamento deve essere composto da: corteccie e sassi in abbondanza per creare nascondigli( essi sono necessari , ma non temete, amano molto muoversi per cui sarà facilissimo osservarle) come piante invece, consiglio photos e altre piante dalla foglia larga. La temperatura non dovrà mai superare i 28°C e mai scendere sotto i 20°C. La parte acquatica però dovrà essere necessariamente poco profonda perchè amano innergersi nell'acqua solo fino alla testa.
Per completare l'opera aggiungere intricati grovigli di rami e arbusti.
Alimentazione:
Purtoppo le Milk accettano solo microgrilli appena nati, non sempre di facile reperibilità.
Riproduzione:
Non siate cattivi con me ma. non ne so nulla!!! Rischierei di scrivere scemenze!
Esperienza personale:
Dopo essere entrato nel mio negozio di animali preferito Max (uno dei proprietari) mi disse "E' arrivata una cosa che di sicuro non ti interessa!" mi girai e le vidi! Piccoli e saltellanti Milk Frog! Che meraviglia pensai! La settimana dopo (appena messi insieme i soldi) me ne comprai 3 ora ne faccio sfoggio come un collezionistia di gioielli sfoggia una delle sue pietre più preziose!
Litoria Cerulea e Litoria Infrafrenata
Convivenza:
sabato 5 gennaio 2008
Scheda di allevamento: Dyscophus Guineti
Introduzione
sono un ragazzo di Milano con l'insana passione, a volte esagerata e sempre senza limiti di allevare strani anfibi e insetti.
La mia passione risale alla mia infanzia quando catturavo i girini negli stagni montani (in modo assolutamente incosciente in quanto vietatissimo dalla legge ma, per via della mia giovane età ne ero totalmente all'oscuro) li allevavo per breve tempo per poi riportarli nel loro ambiente naturale. Successivamente in un negozio di Milano curiosando tra gli animali "strani" mi imbattei in un Axololt l'anfibio detto l'eterno bambino (urodelo a cui dedicherò ampio spazio in fututo) le sue branchie piumate agli occhi di un bambino appaiono meravigliose ed affascinanti ma con un retrogusto di proibito, velenoso e di raro....quasi fiabesco. La mia passione, dal rifuto dei miei genitori all'acquisto dell'Abystoma mexicanum, si affievolì fino all'anno scorso quando mia madre mi regalò una coppia di Pachitriton Labiatus, tritone cinese di facile reperibilità nei negozi di acquari.
Da li è esplosa tutta la mia passione e la mia irrefrenabile voglia di saperne di più su questi stupendi animali!
Infatti dopo aver acquistato numerosi libri e manuali le mie serate casalinghe sono totalmente dedicate alla manutenzione dei terrari(ci tengo che tutto sia perfetto) e allo studio approfondido, che spazia dalle schede di allevamento, all'atonomia, ai metodi di riproduzione.
La mia passione di certo non finisce qui e sono sicuroche le mura della mia cameretta riusciranno a fare spazio ad altri piccoli animaletti!
Cari lettori mi ha reso molto felice scrivere in questo sito! Finalmente esiste un manuale sugli anfibi come l’ho sempre cercato! Gli anfibi sono animali meravigliosi e facili da allevare, ma come tutti gli altri animali meritano rispetto e non vanno trascurati o non devono diventare la passione di un momento, possono darti grande gioia e ci fanno sentire orgogliosi perché una delle cose più belle del mondo è quando il mio timidissimo Sofferenzio, si lascia accarezzare e viene a prendere il cibo direttamente dalle mie mani!