Anfibi dal mondo

Schede , nate dalla mia esperienza personale, per aiutarvi nell'allevamento e la cura di Anfibi esotici.

domenica 27 gennaio 2008

Caratterestiche fisiche degli anfibi



Con il loro corpo snello e la lunga coda, alcuni anfibi, come le salamandre, possono essere scambiati per sauri o altri rettili. Si tratta tuttavia di una somiglianza solo superficiale: esistono numerose differenze anatomiche che permettono di distinguere gli anfibi dai rettili; ad esempio, la pelle nuda e muscosa dei primi, in contrapposizione a quella squamosa e asciutta dei secondi.

Anatomia esterna:



La cute degli anfibi ha una funzione fondamentale per garantire la loro sopravvivenza: in primo luogo li protegge dalla disidratazione, attraverso uno strato più esterno di cheratina; in secondo luogo contribuisce alla respirazione integrando la funzione svolta dai polmoni, che in generale, nelle specie che ne sono dotate, sono poco efficienti: essa è infatti ricca di vasi sanguigni ed è mantenuta umida da apposite ghiandole mucose, in modo da consentire gli scambi gassosi con l’ambiente. Inoltre, è ricca di ghiandole che secernono sostanze irritanti o velenose, utilizzate come deterrenti contro i predatori, e contiene cellule pigmentate che si espandono e si contraggono modificando la colorazione della pelle a scopo mimetico.I denti e la lingua variano per forma da specie a specie e a volte possono essere del tutto assenti. In generale, i denti non hanno funzione masticatoria, ma di presa del cibo; la lingua, che in alcune specie di anuri è fissata al palato anteriormente e non posteriormente, è spesso estroflettibile e viene utilizzata per la cattura di piccole prede come gli insetti.

Spesso gli anfibi dei due sessi differiscono per dimensioni e per colore; inoltre i maschi possono presentare, in più rispetto alla femmina, sacche vocali, il primo dito ingrossato e la pelle rugosa.

Anatomia interna e fisiologia:



Numerosi apparati (locomotore, digerente, nervoso) dell’anatomia degli anfibi sono simili a quelli dei vertebrati superiori. Lo scheletro è più robusto di quello dei pesci, da cui gli anfibi si sono evoluti, e quindi più adatto a sostenerne il corpo fuori dall’acqua. La muscolatura varia a seconda dei gruppi: negli urodeli, che in acqua si muovono con movimenti flessuosi del corpo, è piuttosto simile a quella dei pesci; negli anuri, invece, è tale da consentire i lunghi salti di cui sono capaci.

Gli apparati della respirazione variano a seconda delle specie e degli ambienti a cui queste sono adattate. Il caso più frequente è quello in cui lo stadio larvale, acquatico, è dotato di branchie e quello adulto di polmoni. In alcuni anfibi, tuttavia, le branchie vengono conservate anche allo stadio adulto, e in altri mancano completamente sia le branchie che i polmoni; in questi ultimi casi, gli scambi gassosi avvengono esclusivamente attraverso la cute. Il cervello degli anfibi è caratteristico, in quanto ha un cervelletto molto ridotto. Il cuore dell’adulto presenta due atri e un ventricolo; è quindi più evoluto di quello dei pesci, che è suddiviso in un solo atrio e un solo ventricolo.

Temperatura corporea:

Come i rettili, gli anfibi sono animali a sangue freddo; quindi la loro temperatura corporea varia in funzione di quella ambientale ed è generalmente molto più bassa di quella di uccelli e mammiferi. Dovendo fare affidamento su fonti di calore esterne, nelle regioni fredde gli anfibi passano l’inverno in uno stato di ibernazione .

Riproduzione e sviluppo:



La maggior parte degli anfibi si riproduce in acqua o in ambienti molto umidi. Le uova, fragili e gelatinose, vengono solitamente deposte in stagni e acquitrini. Nella maggior parte delle specie esse si schiudono dando origine a larve acquatiche chiamate girini. Questi, dotati di branchie, per trasformarsi in individui adulti vanno incontro a metamorfosi, ossia a importanti modificazioni del corpo, sia esterne che interne. Alcuni anfibi, tuttavia, raggiungono la maturità sessuale allo stadio larvale e non vanno mai incontro a metamorfosi; tale condizione, caratteristica dell’urodelo Ambystoma mexicanum (Axolotl) prende il nome di neotenia.

Abitudini alimentari

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Gli anfibi adulti sono carnivori e si nutrono soprattutto di insetti, lumache e vermi; i girini, invece, sono prevalentemente erbivori. Nel corso della metamorfosi da girino ad adulto, quindi, anche l’apparato digerente subisce una profonda trasformazione.

Evoluzione:

In base a quanto risulta dagli studi paleontologici, gli anfibi si sono evoluti da un gruppo di pesci (i crossopterigi; vedi Celacantiformi) dotati di pinne robuste e lobate, al principio del periodo devoniano. Durante le secche, probabilmente frequenti in questo periodo, tali creature uscivano strisciando dagli stagni prosciugati per respirare l’aria con i rudimentali polmoni di cui erano dotati, o per cercare altre pozze d’acqua in cui stabilirsi. Con il passare del tempo svilupparono quindi una relativa indipendenza dall’acqua.Gli anfibi conobbero un periodo di grande rigoglio durante il Carbonifero, ma molti di essi si erano già estinti quando, nell’era mesozoica, comparvero gli anfibi moderni. Oggi la classe, pur molto diversificata, è quella che fra i vertebrati conta il minor numero di specie. Minacciate principalmente dalla distruzione dei loro habitat da parte dell’uomo, le popolazioni di anfibi continuano a diminuire.

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